Lettera Mem

Madre della Terra sei sempre pronta ad accogliere la vita

La lettera Mem è una delle tre lettere madri a cui, nel Sefer Yezirà, è associato l’elemento acqua. Con la lettera Mem inizia la parola Maim, acqua, e con la Mem finisce la parola Em, madre. Acqua, Madre, Terra, la Mem rappresenta la capacità materna per eccellenza, e a livello più generale, la capacità creativa della natura e di tutte le creature.

La Mem, essendo simbolicamente posizionata nel bacino, come il secondo Chackra, il centro energetico sacrale, fornisce il senso del Sé, ripara la scarsa autostima ponendoci di fronte a noi stessi con le domande, chi sono? cosa voglio?, sviluppando l’amore e la fiducia incondizionate.

Per poter essere ciò che veramente siamo dobbiamo esprimere le emozioni che rivelano la nostra speciale creatività. E’ importare dare modo di esprimere l’energia creativa che tratteniamo dentro di noi, che scorre nelle nostre sorgenti nascoste sotto la superficie.

Lettera Alef

Ti libri in alto leggera come l’aria

tuo elemento naturale […]

Secondo il Sefer Yetzirà, il libro della Formazione, alla lettera Alef è associato l’elemento aria poichè è con questa lettera che ha D-o ha formato l’aria nel mondo. La Alef è una delle tre lettere Madri, insieme alla Mem e alla Shin. Ad esse sono associati i tre elementi, rispettivamente Aria, Acqua e Fuoco.

La Alef perciò assume diverse caratteristiche proprie dell’aria, quali la leggerezza, il movimento sottile e la tensione verso l’alto.

Quando si incontra questa lettera l’invito è a entrare in connessione con la spiritualità più elevata, a entrare in contatto, tramite il respiro, con i livelli superiori della propria anima, con la conoscenza illuminata.

Quando arriva questa lettera dovremmo fare attenzione a ciò che ci dice il cuore capace di pacificare i conflitti in atto tra ciò che siamo o vogliamo e ciò che la mente ci impone. La alef insegna che i tre stati dell’anima, istinto, sentimento e ragione devono stare in equilibrio per poter accedere alla conoscenza superiore.

cit. da “I segni della Creazione” di Raffaella Procaccia