Lettera Ghimel

Regina del pianeta Marte ci sproni a trovare il nostro cammino “Vai per te!” è il tuo imperativo

Secondo il Sefer Yetzirà, il Libro della Formazione, la lettera Ghimel è una delle sette lettere doppie e tra le sue corrispondenze c’è il pianeta Marte, oltre all’orecchio destro, gli opposti ricchezza/povertà e il giorno lunedì. La forma della Ghimel ricorda quella di un uomo che corre col piede steso in avanti, quindi qui è la sede della volontà di crescita, è la sede del progresso, che ci porta verso il superamento dei limiti, l’andare oltre. Il suggerimento ad andare si riferisce ad andare verso il prossimo, ad aiutare chi ha bisogno ma anche verso un moto interiore che ci porta verso la parte più vera di noi stessi.

L’energia di questa lettera ci sprona a crescere, a metterci in cammino verso noi stessi, ad abbandonare le vecchie convinzioni e i condizionamenti che ci hanno impedito di essere quello che siamo veramente. Insegna a uscire dal falso Sè, cioè dalle identificazioni precedenti, a mettersi in gioco, per andare a conoscere la nostra parte più nascosta. La Ghimel sprona all’azione, a non restare fermi dove si è perchè solo così, anche se è difficile affrontare l’ignoto, si può progredire e crescere, con la fiducia che qualcosa di superiore ci guiderà.

Lettera Bet

Primo atto creativo del mondo porti alle creature la libertà di scelta, lasci che siano loro a decidere

Be-reshit, In prinicipio, così inizia la Genesi. La Creazione del mondo ha inizio con la lettera Bet. L’inizio del principio creativo è stata una libera scelta di D-o mentre era in contemplazione del vuoto. La forma della Bet è chiusa su tre lati ma lascia un lato aperto, quello sinistro, il lato da dove provengono le forze negative. Questo dà la possibilità al male di esistere e quindi all’uomo la libertà di scegliere tra ciò che è bene e ciò che è male. Quando incontriamo questa lettera significa che dobbiamo confrontarci con i nostri dogmi, dobbiamo metterci di fronte ai conflitti interni cercando di fare dialogare gli opposti, è un invito a sviluppare la nostra facoltà della sapienza. Significa affrontare le nostre rigidità per integrare la parte di male contenuta nel bene e viceversa. Questa lettera viene a dirci che abbiamo la facoltà di scegliere, che non siamo schiavi dei condizionamenti, che siano stati imposti dai noi stessi o dagli altri, ma possiamo decidere in totale libertà cosa sia meglio per noi. Questo è il primo atto creativo e anche noi ne siamo capaci.

(cit. da I segni della Creazione)